Di seguito alcune testimonianze relative all’esperienza missionaria di alcuni giovani della nostra Parrocchia, che nell’agosto 2014 hanno partecipato a un campo-lavoro in Guinea-Bissau(Africa). Qui potete trovare alcune immagini relative a questa esperienza.
Nonostante l’allarmismo del virus ebola relativo alle zone dell’ Africa occidentale, questa estate, ho vissuto un’esperienza formativa Guinea Bissau. Sono stata in diverse città: Bissau, la capitale, Bula, e Ingoré, al confine con il Senegal, nelle comunità delle suore Adoratrici del Sangue di Cristo che ci hanno ospitato. Non é difficile spiegare alcune differenze con le nostre città e le particolarità del posto: strade non asfaltate, cielo nero con un infinità di stelle, mancanza di luce, acqua e di ogni altra comodità a cui siamo abituati. Animali per strada, lucciole notturne, case con tetto in lamiera, per i più ricchi, situazione igieniche scarse sia in casa, sia in strada, sia al mercato. Al tempo stesso non si può descrivere a parole la calda accoglienza che abbiamo ricevuto sia da parte delle suore che da parte delle persone del posto che abbiamo avuto modo di conoscere in quanto collaboratori delle strutture di missione.
Il gruppo partito dall’Italia, era formato da 24 persone e una volta arrivati lì ci siamo divisi in 2 gruppi, uno nella missione di Bula, l’altro nella missione di Bissau. Io ho fatto la mia esperienza a Bissau e la nostra attività al campo- lavoro consisteva nel dover risistemare una scuola dell’infanzia ripulendola, pittandola e disegnando sulle pareti esterne disegni per i bambini. Questo lavoro ha occupato gran parte del tempo della nostra permanenza li… Infatti il lavoro ci occupava mattina e pomeriggio…. fino a quando non arrivavano i bambini per l’oratorio organizzato da un gruppo di giovani di Bissau. A quel punto diventava impossibile lavorare perché la loro presenza era coinvolgente tanto che ci spostavamo tutti nel campo per giocare con loro.
Nonostante si parlassero due lingue diverse, i sorrisi e gli abbracci ci permettevano di vivere quei momenti da fratelli… Oltre a tutto questo siamo stati guidati in un percorso di catechesi sulla Parabola del Buon Samaritano, che ci permetteva di esprimerci e conoscerci nel gruppo e con le suore del posto.
Nei giorni di festa il 15 Agosto e le domeniche 17 e 24 Agosto, abbiamo vissuto le Celebrazioni Eucaristiche nelle Parrocchie del luogo vivendo la bellezza delle celebrazioni africane. E sono state veramente forti esperienze di Fede e fraternità.
L’ultimo giorno abbiamo concluso l’esperienza nel migliore dei modi…. Un bagno nell’oceano tutti insieme… noi con i ragazzi di Bissau che ci sono stati accanto in questa esperienza di campo lavoro. Il campo-lavoro in Guinea-Bissau è un’esperienza che difficilmente dimenticherò nella mia vita, perché nella semplicità del lavoro che siamo stati chiamati a fare abbiamo avuto il grande Dono di conoscere delle persone che vivono la loro vita offrendola completamente a chi è nel bisogno… Le suore Adoratrici del Sangue di Cristo che ci hanno accolto in questa esperienza e che sono state per noi sostegno in quei giorni, ci hanno mostrato il vero cammino verso la santità…..
Un cammino con le mani protese sempre verso gli altri e lo sguardo rivolto a chi per primo a dato la Vita per noi!!!!!!!
(Maria Lisi)
Con gran piacere testimonio, a voi comunità, la mia prima volta in Africa, nata dall’idea di scoperta di un ignoto che ha tanto da raccontare per i fenomeni, come noi sappiamo, di povertà e di precarietà di carattere sociale ed economico ma che conserva tuttora la sua originalità favolosa nel conservare i legami con il nostro passato. Qui, infatti, c’è la possibilità di guardare la preistoria delle nostre abitudini e capire come si vive all’insegna della semplicità e della fratellanza. In effetti noi “civilizzati” avremmo molto da imparare da quei popoli.
Parlo prima di tutto del loro contatto con la natura di cui si considerano parte integrante. É degna di lode la loro capacità di assicurarsi il pane quotidiano in condizioni climatiche variabili, servendosi solo di agricoltura di sussistenza e di caccia. Soprattutto colpisce il loro minimalismo nel consumare ciò che è strettamente necessario per vivere, perché ancora quel Mondo lì appare ancora immacolato e sopravvissuto alle infiltrazioni distruttive della cultura industriale e commerciale che fa ritornare il pensiero agli inizi della nostra civiltà.
Mi ispira testimoniare il loro spirito umanistico e di solidarietà con tutti i membri della comunità e il loro modo di educare i figli, spesso già avviati in età precoce alla condotta di uno stile di vita laborioso e di “servizio”, in primis per la famiglia. Queste popolazioni sono anche fedeli nel ricordare le anime degli avi scomparsi che continuano a far parte integrante della loro vita di ogni giorno. Infatti spesso nei villaggi delle tribù, vicino le abitazioni, si trovano sepolte le reliquie .
Insomma un’esperienza intensa e travolgente che ancor oggi sono doveroso ringraziare in primis chi ci ha permesso questo viaggio ed anche chi ci ha accolto. Mi riferisco alle suore che vivono li da molto tempo, stabilendo la dimora del loro cammino di fede e missionario in quelle terre. Le periferie.
(Giuseppe Lomonaco)