Quest’estate, in accordo con i miei educatori, ho deciso di vivere un’esperienza di servizio Estiva prima di partire per il camposcuola parrocchiale. Ho scelto, allora, di aderire al Campo lavoro della Caritas Diocesana nella Locride, cioè in quella parte della Calabria più angustiata dalla mala pianta della ‘ndrangheta e della massoneria deviata.Il Campo-lavoro, che si è svolto tra l’ultima settimana di Luglio e la prima di Agosto, ha avuto come sede di svolgimento alcune cooperative facente parti del consorzio GOEL.Il Consorzio Sociale GOEL nasce nel 2003 come frutto di un percorso decennale di impegno della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace, promosso e accompagnato da Mons. Bregantini, contro la disoccupazione e per il cambiamento, con l’intenzione di creare un sistema che si contrapponga al sistema che ostacola uno sviluppo del territorio fondato sulla giustizia sociale ed economica, a scapito del sistema, purtroppo ormai consolidato, di clientelismo mafioso. GOEL ha come mission “il cambiamento socio-economico della Locride e della Calabria” e riconosce nell’impresa sociale il principale strumento di produzione di questo cambiamento. Nei giorni in cui sono entrato a contatto con questa realtà ho avuto modo di visitare numerose cooperative socie del consorzio. Una fra tutte la cooperative Aracne, che ha recuperato l’antica tradizione del tessuto calabrese realizzato con telai a mano, e la più famose delle cooperative impegnata nella coltivazione dei frutti di bosco. Il bagaglio che mi porto dietro da questa esperienza è senz’altro molto grande. In primo luogo il messaggio di speranza che questa realtà mi ha trasmesso è stato grande: basti pensare che questa realtà adesso si vanta d’essere la prima società per numero di lavoratori in regola presente sul territorio. In seconda istanza porto dentro di me la consapevolezza che il Vangelo applicato nel sociale, nel mondo del lavoro e nella società in genere funziona e funziona bene: riesce a generare un modo sano di vivere l’economia e l’impresa, senza discriminazioni o abusi. Infine, ma non ultimo per importanza, questa esperienza mi ha fatto aprire gli occhi sul mondo del lavoro e della cooperazione. Credo, dopo questa esperienza, che un modo di uscire dalla crisi senza compromettere la propria integrità e i propri valori sia possibile: la cooperazione sociale. Questa esperienza così positiva per me si è chiusa purtroppo con una notizia triste: il vile attentato intimidatorio verso il parroco della comunità di Gioiosa Ionica, paesino che da anni ospita due cooperative del consorzio. Ho subito contattato via mail il consorzio per porgere la mia solidarietà ed essi mi hanno prontamente risposto: si va avanti senza paura. Ecco anche questo porto con me dal campo-lavoro: il coraggio di andare sempre avanti.